Lipidosi epatica nel gatto: cos'è e come prevenirla

Lipidosi epatica nel gatto: cos'è e come prevenirla

La lipidosi è una patologia molto comune nel gatto caratterizzata da un accumulo eccessivo di trigliceridi nel fegato. I gatti sono animali particolarmente predisposti a questa patologia, ma è bene controllarne il sovrappeso e l’obesità per ridurre il rischio che questa malattia si sviluppi. Quali sono i principali sintomi della lipidosi epatica nel gatto? Ecco tutto quello che c’è da sapere su questa patologia, oltre ai principali suggerimenti per una terapia efficace e una giusta prevenzione. 

Lipidosi epatica nel gatto: quali sono i principali fattori di rischio?

Nel gatto, il fegato in una normale condizione di salute ha come obiettivo quello di sintetizzare i grassi come trigliceridi, colesterolo, lipoproteine e fosfolipidi, metabolizzando gli acidi grassi presenti nel suo organismo. Se in un corpo sano la componente di grasso neutro è caratterizzata dal 5% della massa, in un organismo affetto da lipidosi epatica questa può arrivare al doppio o al triplo del proprio peso. Questa patologia, infatti, si ha nel momento in cui la sintesi o il deposito epatico diventano superiori rispetto alla capacità di essere utilizzati dall’organismo. Come accennato, la lipidosi epatica è molto comune nel gatto, ma è possibile prevenirne la formazione tenendo sotto controllo i principali fattori di rischio:

  • la sovra-nutrizione (in particolare la sovrabbondanza di carboidrati);
  • l’obesità: in questo caso il rilascio di acidi grassi dai tessuti di deposito mette in difficoltà la capacità epatica di smaltimento;
  • l’interazione degli acidi grassi con la L-carnitina è fondamentale per il trasporto degli acidi grassi all’interno dei mitocondri, così da poter avere tutte quelle reazioni necessarie per la trasformazione energetica dei lipidi.  Nei gatti con lipidosi epatica è molto frequente notare una carenza di carnitina. 
  • La carenza di vitamina B12 (cobalamina) è comune nel caso di lipidosi epatica nel gatto

    Quali sono i sintomi della lipidosi epatica nel gatto?

    Generalmente questa patologia è reversibile, ma deve essere curata in modo adeguato per evitare un peggioramento dello stato di salute dell’animale. È bene quindi non sottovalutare i periodi lunghi di digiuno, che possono essere un segnale della presenza di lipidosi, soprattutto quando il gatto è in sovrappeso e non si alimenta da qualche giorno. 

    È sempre bene contattare il veterinario, soprattutto se si evidenziano questi sintomi:

    • vomito;
    • abbattimento;
    • perdita di peso;
    • perdita di appetito;
    • ittero (colore giallo di cute e mucose);
    • debolezza;
    • ventroflessione del collo;
    • decubito permanente. 

      Lipidosi epatica nel gatto: terapia da seguire

      In tutti i casi in cui si manifesta uno o più di questi sintomi è necessario intervenire tempestivamente facendo visitare il gatto dal veterinario. Nella maggior parte dei casi in cui compare la lipidosi epatica nel gatto, infatti, è presente una patologia sottostante associata come colangite, pancreatite, malattia gastrointestinale, tumore o diabete. Soprattutto quando l’animale è in sovrappeso e si notano questi sintomi, il veterinario potrà fare una diagnosi e valutare la gravità della patologia, grazie anche ad esami di laboratorio e strumentali.

      Per quanto riguarda la terapia, i gatti con grave malessere necessitano di un ricovero per ricevere tutte le cure necessarie, come la fluidoterapia endovenosa, che integra i liquidi e gli elettroliti carenti. Importante è anche l’alimentazione assistita con cui il veterinario applica un sondino nasoesofageo o esogfagostomico per somministrare tutti gli elementi nutritivi di cui l’animale ha bisogno. È proprio l’alimentazione a rappresentare la terapia più importante e senza i sondini risulta difficile fornire le giuste quantità in una condizione delicata. 

      Per i casi meno gravi, invece, la fluidoterapia può essere effettuata per via sottocutanea e quindi in ambulatorio, senza ricovero.

      Come prevenire la lipidosi epatica nel gatto?

      Per prevenire la formazione di questa patologia nel gatto è importante tenere sempre sotto controllo il peso, fornendo un’alimentazione sana e bilanciata. Esistono anche alcuni integratori che possono essere indicati per la cura e la prevenzione di problematiche del fegato nel gatto, a base di elementi fondamentali per il supporto al fegato:

      • Ornitina e Arginina: aminoacidi necessari per la sintesi dell’urea durante il ciclo dell’ornitina;
      • taurina: protegge il fegato contro la fibrosi;
      • cardo mariano: protegge le cellule del fegato contro gli agenti tossici;
      • fosfolipidi: partecipano alla digestione dei grassi e all’assorbimento delle vitamine in essi solubili.

       

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